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In bocca al lupo alle nostre atlete U14, che dal 25 giugno sono impegnate a Cagliari nelle Finali nazionali..forza ragazze, siamo tutti con voi!

 

L'ARTICOLO DI BASKET INCONTRO

Pomeriggio alle sei..un centinaio di ragazzi e ragazze giocano a basket nei due palloni e nel playground, intorno a loro bambini scorrazzano felici dividendosi tra una discesa con lo skate ed un tiro a canestro, genitori chiacchierano sereni sotto gli ombrelloni, dove appare anche qualche libro..in attesa del prossimo 3vs3 si ripassa storia per gli esami: siamo venuti in Viale Kant per raccontare la straordinaria stagione di una delle più giovani società di basket giovanile della capitale e quel che vediamo in questo giorno “qualunque” dell’estate al Basket Roma ci consegna già un primo indiscutibile indizio: qui sta crescendo qualcosa di speciale.
Protagonisti di questa storia sono Giuliano Maresca, Luciano Bongiorno, Tommaso Moscovini, Marco Ubertini, baskettari “indigeni” dello storico impianto romano della Sam, tornati per dare vita ad una nuova realtà del basket giovanile, raccontata in modo gradevole anche dal sito www.basketroma.net , on line da questa settimana. Una realtà che non ha tardato a farsi notare e raggiungere in breve tempo risultati importanti: al secondo anno, più che raddoppiati gli iscritti, partecipazione a 16 campionati, 4 dei quali vinti - U13 e 14 femminile, Promozione, U15 Elite - e numerosi ottimi piazzamenti nelle altre categorie. In una pausa degli allenamenti delle U14 che il 25 giugno esordiranno nella prima partita delle Finali Nazionali a Cagliari, incontriamo Luciano Bongiorno, per fare un bilancio della stagione e conoscere i programmi per il futuro.

Sicuramente sarete molto soddisfatti di questa stagione, ma qual è il vostro segreto?
Siamo molto soddisfatti per i risultati sportivi, che sono andati oltre ogni nostra più rosea previsione. La Promozione, ad esempio, è nata quest’anno per dare spazio a tanti ragazzi - alcuni di loro del nostro “vivaio allenatori” - che vogliono ancora divertirsi sul parquet, e ridendo e scherzando si ritrovano in serie D. Diverso è per le ragazze: le 2004 - 2005 già lo scorso anno ci aveva consegnato il trofeo regionale U13, sapevamo che avrebbero potuto far bene ancora ma anche qui i risultati sono stati superiori alle aspettative: due campionati vinti da imbattute, numerose atlete convocate dalla Fip nel progetto Azzurro, vice campionesse d’Italia U13 e terze U14 nelle finali nazionali del JoinTheGame, un’atleta 2004 al Jr. NBA con i migliori 44 coetanei d’Europa. E poi gli Under 15 Elite, cresciuti tantissimo in questa stagione, con grinta e maturità di gioco hanno conquistato il titolo sfidando tutti i pronostici, premiati anche dalla Fip con la convocazione di due di loro nei progetti Azzurro e Altezza.
Ma al di là del risultato sportivo, ciò che ci inorgoglisce più di ogni altra cosa è l’aver raggiunto in sole due stagioni quello che era l’obiettivo strategico di lungo periodo del nostro progetto, cioè far diventare il Basket Roma un luogo di aggregazione per i ragazzi, quindi non il posto dove vai per gli allenamenti o la partita e basta ma dove vai anche nel tempo libero, dove attraverso il basket fai nuove amicizie, condividi esperienze, segui le partire dei tuoi compagni e loro la tua, insomma una casa, una comunità vera, di cui essere fieri di appartenere. L’aria che qui si respira ci stordisce ed emoziona continuamente: come è stato ad esempio quando Burian ha fatto crollare il PalaEmi ed in 24 ore con l’aiuto di un esercito di spalatori lo abbiamo rimesso in piedi. Come è stato nelle finali delle ragazze e dei ragazzi e nei playoff della Promozione, con tutto il popolo del Basket Roma sugli spalti, e chi non ha potuto essere presente era in collegamento sulla nostra pagina Facebook per la diretta streaming. Come è oggi, un pomeriggio di fine giugno, stagione finita ma campi pieni, gente che passa a fare due chiacchiere dopo il lavoro, ragazzi che si ritrovano qui anche se non hanno allenamenti, fila in segreteria per le iscrizioni. Ecco, direi che il segreto del Basket Roma stia tutto qui ed il nostro slogan BornAndRaised lo esprime appieno.

Torniamo ai risultati sportivi, che sono poi frutto di una programmazione e di scelte tecniche.
Una buona programmazione a lungo termine è certamente alla base del nostro progetto, i risultati ci hanno premiato e questo è per noi motivo di grande soddisfazione ma le nostre scelte vanno al di là dei risultati, il nostro obiettivo è la crescita e la valorizzazione degli atleti. Su questo faccio un esempio: come dicevo prima, sapevamo di avere un gruppo 2004 - 2005 femminile di grande qualità, anche grazie alla fruttuosa collaborazione con Omnia e Mens Sana. Ciò nonostante, abbiamo scelto di far giocare una delle atlete più dotate solo nel campionato U13 maschile: il risultato è stata una crescita enorme di tutto il gruppo sul piano della responsabilità, delle qualità tecniche e della personalità, tutte le atlete hanno raggiunto un grande livello di maturità collettiva ed individuale. Non sarà sempre così, ma in questo caso i risultati hanno premiato la nostra idea di programmazione a lungo termine, dove prima viene la società ed il suo patrimonio, cioè l’atleta, poi viene la squadra ed il risultato.

Parliamo allora di queste finali U14, cosa vi aspettate da Cagliari?
Sicuramente di fare la nostra parte, dando il massimo. Alcune delle nostre atlete in questi mesi hanno fatto esperienze importanti - il JoinTheGame ed il Trofeo del mare - mettendosi alla prova anche dal versante della tenuta mentale, elemento che può fare la differenza quando in ballo c’è il passaggio del turno in una finale nazionale. So solo una cosa, nonostante otto delle ragazze siano impegnate negli esami di terza media, ci stiamo allenando tutti i giorni per prepararci al meglio a questo appuntamento, quindi senza ombra di dubbio posso dire che a Cagliari il Basket Roma arriverà preparato, pronto a giocare alla pari con chiunque. E’ sicuramente importante per noi aver già incontrato due delle squadre del nostro girone, Pegli e Lucca (una vittoria ed una sconfitta), mentre non conosciamo la squadra di Sassari. Concludo su questo argomento con un apprezzamento: condivido pienamente la formula utilizzata, una settimana di gioco per tutte le squadre finaliste con finali per i piazzamenti fino al sedicesimo posto. I nostri campionati giovanili hanno bisogno di fasi finali coinvolgenti, anche perché sono il miglior veicolo - e non le final four - per far crescere tutto il nostro movimento.

Per concludere, qualche anticipazione sulla prossima stagione?
Questo è argomento che affronteremo tra qualche giorno, quando avremo un quadro chiaro anche di tutti i nuovi arrivi, perchè abbiamo molti atleti di altre società interessati a trasferirsi da noi e numerosi ingressi dal settore del minibasket. Certamente, nelle prime squadre, la serie D maschile e la C femminile, punteremo a sperimentare i nostri migliori giovani in affiancamento ad alcuni senior di esperienza. Proseguiremo e rafforzeremo il lavoro sui ragazzi per sviluppare le capacità tecniche, lavorando molto sulla qualità dei fondamentali e sul lavoro fisico. Questi primi due anni di esperienza ci hanno insegnato molto, ora è il momento di sederci - dopo Cagliari ovviamente - ed analizzare la stagione appena conclusa, il nostro lavoro, le scelte, gli errori ed i successi, per poi dare il via alla programmazione per la prossima stagione, che sicuramente non potrà prescindere da un ulteriore innalzamento dell’asticella della qualità, sia sul piano sportivo che organizzativo.

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